Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal…
Quell’estate abbiamo guidato per ore e ore, su strade mal segnalate, per visitare l’interno della Sicilia.
Paesi dispersi, piccoli gioielli trovati per caso, ma a Corleone quell’anno ci siamo andati apposta. Chiedendoci ogni due per tre: “Ma sarà la strada giusta?”, sotto un sole cocente, attraverso scenari aperti fatti di paesaggi brulli, erba bruciata e silenzio. L’aria che sapeva di ginestra e qualche folata di vento.
Quell’aria, quel ricordo sono ora in questo bicchiere.
Insieme alla ginestra e al sole, ecco le susine, il miele balsamico, la pietra e un vago sentore di smalto.
Un sorso che combatte tra freschezza e calore, facendo vincere infondo la sapidità.
Ricorda lo spicchio di cedro intinto nel sale.
Non lo si può definire scattante, ma mobile e riflessivo.
Un ottimo abbinamento con le mie verdure grigliate.
Centopassi deriva il nome dall’omonimo film del regista Marco Tullio Giordana. Per chi non lo sapesse, si tratta di un progetto legato alla cooperativa Libera Terra, che ha in gestione e coltiva i terreni confiscati alla mafia. Un progetto dedicato a Pio La Torre, un uomo impegnato in prima linea nella lotta, e assassinato agli inizi degli anni Ottanta per ordine di alcuni boss mafiosi tra cui Riina e Provenzano.
Mi sembrava il vino migliore per brindare alla giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio.
In alto i calici e il coraggio!
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Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal mondo dell’arte e della "Comunicazione Visiva".