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Chi sono i turisti del vino? Alcune scomode verità.

Chi sono i turisti del vino? Alcune scomode verità.

Elena Della Rosa
Marketing del turismo. La foto descrive degli enoturisti in bike tra le vigne.

Siediti, perché quello che sto per dirti non ti piacerà. La parola che contraddistingue i turisti del vino è noia.  Sì, hai capito bene, i tuoi potenziali clienti non sono dei grandi appassionati, dei nerd della degustazione colta, ma gente che si annoia. Sono persone che desiderano fare esperienze nuove e che hanno una conoscenza del nostro amato liquido veramente molto limitata, se non nulla.

Quindi, le prime due verità scomode da tenere in considerazione sul nuovo enoturista sono:

  • É un visitatore che spesso non ha nessun interesse specifico per il vino.
  • É in cerca di esperienze sempre nuove e le cantine, mediamente, offrono esperienze di visita molto simili tra di loro.

Se vuoi quindi imbarcarti sulla nave dell’enoturismo, innanzitutto, devi riflettere su una diversificazione delle offerte sia a livello aziendale che (ahimè) meglio sarebbe, a livello collettivo della denominazione. E, nel mettere giù le tue offerte, devi tenere in considerazione che le stai proponendo a qualcuno che mediamente non è preparato e forse nemmeno interessato a comprendere i tecnicismi del tuo lavoro.

L’enoturismo è un fenomeno di massa, troverai sicuramente qualche appassionato, ma molto più facilmente il tuo cliente medio sarà qualcuno che prende come scusa il vino per fare una vacanza, visitare posti nuovi, conoscere persone…insomma, come direbbe Nanni Moretti: fare cose e vedere gente.

La foto rappresenta dei tipici turisti del vino

 

Certo, da questa vacanza, se sei bravo, potresti far nascere un nuovo appassionato e fedelissimo sostenitore della tua cantina, ma di questo ne parleremo in un altro articolo.

Ora rimaniamo focalizzati sul nostro enoturista. Secondo il rapporto del Turismo Enogastronomico il 94% dei viaggiatori desidera arricchirsi partecipando a eventi che riguardano il vino o il cibo, meglio entrambi congiuntamente. E noi siamo così egoisti da non volerli arricchire con tutte le nostre incredibili esperienze a pagamento?!

Faccio la cinica per ridere ovviamente, io per prima sono un’enoturista, e sono molto felice di pagare esperienze che mi fanno emozionare, imparare, crescere, condividere e si trasformeranno in bellissimi ricordi.  Cosa c’è di più bello quindi che guadagnare facendo felice qualcuno?

Entriamo nel dettaglio: chi è il turista del vino?

Turisti del vino durante una degustazione in cantina

Per capire cosa offrire ai nostri turisti del vino, andiamo ad analizzarli meglio.

Dal rapporto emerge una forte crescita della presenza femminile, un’ampia fascia di pubblico over 45 e un titolo di studio elevato. Bisogna tener presente anche il diverso comportamento e preferenze di uomini e donne:

  • Le donne amano maggiormente le attività enogastronomiche legate alla cultura; provano piacere a fare acquisti (bottiglie e altri prodotti) da regalare.
  •  Gli uomini manifestano un maggior interesse per il binomio vino-sport e amano bere il vino locale sul posto.

Entrambi, donne e uomini, danno molta importanza al rispetto ambientale delle strutture e dei prodotti che scelgono. Consumare prodotti o usufruire di servizi che rispettano l’ambiente e gli esseri viventi, ci fa sentire in pace con la coscienza. Ricordate quindi che se avete una certificazione bio, quella fogliolina va esposta e in modo ben visibile, perché aiuterà il vostro enoturista a sentirsi meglio con sé stesso e vi aiuterà di conseguenza ad essere scelti tra altri produttori che la certificazione non ce l’hanno. I più attenti alla fogliolina verde sono i millenials (i nati tra il 1981 e il 1996). Questa attenzione alla salute e all’ambiente è ancora più sentita all’estero; per Germania, Svezia, Belgio, Giappone la nostra fogliolina è il primo motivo di scelta anche per la destinazione di un viaggio. Quindi: “Long live organic certification”!

La prospettiva di trovare prodotti bio sembra influire sulla decisione di una meta per il 40%, e questa percentuale aumenta se anche la struttura, gli eventi e i servizi forniti risultano ecosostenibili.

Un’altra categoria da tenere in considerazione è composta dai foodies. Sono persone che nutrono un particolare interesse per i piaceri della tavola. Il profilo tipo è: maschio, tra i 25 e i 45 anni, reddito medio-alto e un universo valoriale composto da passione per l’avventura, cosmopolitismo, impegno, amore per la cultura, adesione al nuovo, gestione della complessità. Tra questi ci sono diversi turisti del vino perché l’enoturismo fa parte del turismo enogastronomico, il turismo goloso, anche se ha delle sue specificità che vanno considerate.

Quando spendono i turisti del vino? Meglio farsi due calcoli e vedere se il gioco vale la candela.

Un turista del vino nella piscina di un wine resort

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Tieni presente un trend in crescita nel settore: aumenta la preferenza per il lusso, l’esclusività e per la fascia premium. Questo dovrebbe già farti immaginare quale potrebbe essere il futuro dell’enoturismo e del vino più in genarle da qui a una decina di anni (se nel frattempo l’umanità non si sarà fatta saltare in aria), ma questo è un discorso che approfondiremo in un altro articolo.

Stavamo dicendo, quanto spendono i nostri enoturisti?

Iniziamo col dire che il viaggiatore che è mosso da motivazioni enogastronomiche (dal piacere della tavola) è disposto a spendere di più (e a tutti gli effetti spende di più) di chi è mosso da motivazioni culturali, sportive, dalla montagna, dalla campagna e dal mare. Direi che iniziamo bene!

Il rapporto dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo stima una spesa pro capite giornaliera tra i 155/160 euro per delle visite con pernottamento e di una spesa tra gli 80/85 euro per l’escursionismo in giornata.  Questa è sicuramente un’informazione che devi tener presente nella formulazione della tua offerta. Uno studio del Censis di qualche anno fa riteneva che l’enoturista spendesse solo un quinto del suo budget in bottiglie, mentre gli altri quattro rimanevano comunque nella stessa azienda con l’acquisto di pasti, pernottamenti, degustazioni, lezioni di cucina e altri servizi e proposte.

Ci sono ancora molte cose da dire. Quali sono le motivazioni e le destinazioni di viaggio di un turista del vino? Da dove vengono? Quali sono nello specifico i target che scelgono questo tipo di viaggio? E molte altre domande ancora a cui cercheremo di dare una risposta in un altro articolo dedicato all’enoturismo.

Se non vuoi perderti i prossimi approfondimenti, iscriviti alla mia winesletter!

 

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