La classificazione dei vini e le caratteristiche delle denominazioni: alla ricerca della territorialità!
Quando si parla di classificazione dei vini vengono in mente una serie di nomi, Denominazioni di Origine Controllata, Controllata e Garantita, Vini a Indicazione Geografica Tipica, le sottozone, la singola vigna… andando oltre le regolamentazioni legali è comunque difficile districarsi nella marea di denominazioni e delle loro eccezioni, ma sappiamo che dobbiamo riuscirci perché ci viene rivelata fin da subito l’importanza di riconoscere la “territorialità” di un vino, se vogliamo avvicinarci alla degustazione.
La padronanza per riconoscere la “territorialità” di un sorso la raggiungiamo ovviamente solo dopo centinaia di bevute della stessa zona, ma conoscere in modo generale le aree di produzione può essere una buona base di partenza da cui partire per sviluppare questa competenza.
Certo, non c’è niente come andare sul posto, guardarsi intorno, parlare coi produttori e bere i loro vini per comprendere appieno una zona, ma nel frattempo, aspettando di avere magari le ferie per poter girare per vigne, possiamo leggere.
In questa pagina troverai i collegamenti agli articoli che parlano delle zone di produzione:
SOAVE CESANESE DEL PIGLIO MANDROLISAI
Una breve incursione nella normativa delle denominazioni
Esiste una classificazione dei vini a livello europeo e poi una normativa italiana. Vediamole brevemente entrambe. So che è un argomento abbastanza noioso, ma vi renderete conto ben presto che è molto utile conoscerlo. Non scenderemo in modo capillare in questo argomento (magari faremo degli approfondimenti ad hoc negli articoli, trattando anche le altre nazioni) ma daremo un’occhiata d’insieme per riuscire almeno ad orientarci.
La classificazione Europea dei vini
A partire dalla campagna vitivinicola del 2009/2010 i vini comunitari devono essere classificati nelle seguenti tipologie:
- Vini a Denominazione di Origine: vini che vantano uno specifico legame con il territorio geografico. Sono prodotti in regioni determinate dall’Unione Europea e sono sottoposti ad un disciplinare di produzione. Sono vini identificati come DOP e IGP.
- Vini senza Denominazione di Origine: sono vini che non vantano uno specifico legame con il territorio geografico e che sono corrispondenti ai vini da tavola. Sono prodotti nell’Unione Europea ma non sono sottoposti ad un disciplinare di produzione.
Le procedure di riconoscimento e modifica dei disciplinari di produzione dei vini DOP e IGP è gestita a livello comunitario dalla Commissione Agricola. Non sono più svolte da organismi interni alla filiera nazionale (consorzi di tutela) ma da organismi terzi indipendenti.
La normativa italiana
A livello nazionale la classificazione, il riconoscimento e il controllo delle Denominazioni di Origine sono regolati dal Decreto Legislativo 61 dell’8 aprile 2010.
Questo regolamento interessa:
- La varietà delle viti, le superfici coltivate, i trattamenti enologici, le regole di mercato, l’immissione al consumo, gli organismi di controllo e i vari divieti.
- Il disciplinare di produzione (zona di produzione, tipo di vitigno, pratiche viticole, metodi di vinificazione ecc.) le diciture consentite, le menzioni specifiche tradizionali, oltre all’autorizzazione a denominare un vino con la regione di origine.
La classificazione dei vini:
