DOMAINE PIERRE MARTIN, CHAVIGNOL SANCERRE 2017

L’amore vuol tendere sempre all’ideale, per questo non si accontenta mai delle zone intermedie.
Amo il sauvignon e per questo cerco le sue espressioni migliori.

La stappi e la finisci in un attimo, a forza di baci.
Sorridi, perché sai di averne un’altra bottiglia.
Lo avevi capito subito: ci sarebbe stata passione.

È un vino che brilla e vibra. Risplende.
Pompelmo, menta, biancospino e camomilla, ma soprattutto mandarino. L’espressione più golosa, più ben fatta del sauvignon (di questa zona) in un’annata calda.

Al sorso è acqua di torrente, di roccia, minerale. Ti ritrovi in montagna, disteso, affondato nell’erba con il cielo che ti schiaccia, ad inseguire le nuvole che corrono. Si inseguono.

I vestiti profumeranno per ore di ortica e verbena, ma a differenza dalla famosa poesia di Prudhomme, per questo amore non ci saranno vasi incrinati.

L’ho abbinato con un risotto asparagi e zafferano: azzeccatissimo!

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