Stai leggendo
La Cricca e i Colli Orientali del Friuli

La Cricca e i Colli Orientali del Friuli

Elena Della Rosa

“Vini indipendenti, ostinati,

come il nostro Friuli.

Vini autentici:

rispettiamo il lavoro della natura.

Ogni bottiglia è numerata

e racconta una poesia.

Ci troverai le nostre fatiche,

la passione, l’entusiasmo.”

La Cricca

 

I fondatori de La Cricca: Luca Comello, Luca Latronico, Giacomo Orlando, Luca Didonè

Ci troviamo sui Colli Orientali del Friuli, a pochi passi dal Collio, sul confine con la Slovenia.

Un territorio dalle molte facce, dai molti nomi. Per rubare le parole di Emilio Rigatti “è un luogo di confine, dove si sono prodotti impasti gastronomici, linguistici, politici, storici. Impasti e contrasti”.

A raccontarmi di questa piccola azienda è il co-fondatore de La Cricca, Luca Comello, che d’ora in poi sarà Luca C. Dovete sapere che questa storia è piena di Luca! Tanto per incominciare, l’altro fondatore si chiama Luca Latronico. Lavorano a stretto contatto con l’azienda agricola Orlando e Didonè di Craoretto, una piccola frazione di Prepotto (Udine). Di fatto, racconta Luca C., le due realtà sono nate insieme a partire dalla volontà di creare dei vini coniugando le competenze commerciali e di marketing di Luca C. e Luca L. e le competenze tecniche di Giacomo Orlando e Luca Didonè. Ed ecco spuntare il terzo Luca! Ricordare i loro nomi non vi verrà difficile.

 

Questione di suolo: la ponca.

Su questa terra, tra dolci colline verdi e un suolo che a tratti sembra grigio, ha camminato la storia.

La ponca, che caratterizza l’area del Collio, si estende fino a qui, nei vigneti coltivati da La Cricca. Un’alternanza di marna e arenaria, un terreno ricco di sali e microelementi da cui la vite riesce a estrarre sostanze uniche. Magnesio, calcio, fosforo e potassio aiutano la vite a sviluppare al meglio le sue componenti aromatiche.

La ponca, sgretolandosi velocemente a causa degli eventi atmosferici, forma frammenti sotto forma di scaglie grigiastre che col passare del tempo si frantumano ulteriormente assumendo un colore che dà sul giallo fino a fondersi nelle argille. Un terreno in grado di trattenere l’acqua e regolare così il calore delle calde giornate estive (posso assicurarvi che in estate può fare veramente molto caldo anche se siamo nel nord est d’Italia) e in grado di aiutare la vite nei periodi di siccità.

“Tutto nasce dalla campagna e dal rispetto per la pianta”

Vigne Colli Orientali del Friuli

Anche le vigne, con la loro veneranda età, potrebbero raccontare in parte la storia di questo territorio travagliato. Vigne di 70-80 anni che riversano nel bicchiere quello che non possono raccontare a parole: tanta complessità.

Le vediamo ordinate nei filari, allevate a cappuccina friulana o doppio capovolto, con pochi grappoli per ceppo ben curati. Li raccolgono a mano, non con poca fatica, riponendoli in piccole cassette per fare in modo che il grappolo arrivi in cantina nel miglior stato possibile: preservare la qualità e l’integrità del frutto per un basso intervento è la loro filosofia.

La Cricca non è certificata, ma lavorano in tutto e per tutto seguendo il disciplinare del biologico. In vigna solo rame e zolfo (lo stretto necessario) e in cantina pochissimi solfiti.

 

 Una volta arrivati in cantina.

Barrique che contiene il Pinot Bianco de La CriccaQui troviamo il “mio enologo del cuore” – lo scrivo scherzosamente perché chi mi conosce sa già quanto stimi il suo lavoro – sto parlando di Giacomo Orlando, della cantina Orlando e Didonè, di cui ho parlato qui se ti interessa approfondire.

Giacomo è al fianco de La Cricca fin dal primo giorno, stiamo parlando del 2016. Potrei parlare del suo modo di lavorare per ore (se scorri nel blog e nei miei post sui social puoi rintracciare qualcosa), ma oggi lascio il piacere a Luca C. di descrivere il lavoro dell’amico: “La sua mano si sente nell’equilibrio e nella pulizia dei vini, nella bevibilità, nella rotondità (tutti i nostri vini fanno la malolattica), nelle agili macerazioni e nell’utilizzo raffinato del legno (sia nel Pinot Bianco che nel Busart). Ci piace definire i nostri vini contemporanei: pur essendo intimamente legati al terroir e alle sue espressioni, ci piace l’idea che possano sentirsi a loro agio in un bistrot del Nord Europa o in una cena a New York.”

E a proposito di bistrot, Nord Europa e New York…

Nel giro di pochissimi anni e curando personalmente la distribuzione, sono riusciti ad entrare nell’alta ristorazione e a essere presenti in diversi stellati, ma Luca C. tiene a precisarmi che più in generale loro cercano ristoratori che condividano la stessa passione, che abbiano un approccio “fresco”, che abbiano voglia di sperimentare. Persone con gli stessi valori, la base su cui si costruiscono relazioni sane e durature anche dal punto di vista commerciale. Per quanto riguarda l’estero stanno muovendo dei passi in Svizzera e negli Stati Uniti… Scommettiamo che La Cricca andrà lontano? Fortunato chi sarà così lungimirante da stringere con loro un rapporto ora.

Ma non vi ho ancora parlato della loro produzione.

Al momento producono 7000 bottiglie. Poche. Pochissime. Hanno iniziato con i soli vini bianchi: il Friulano, il Pinot Bianco e il Busar (un blend di friulano, pinot bianco e sauvignon).

Nel 2022 sono usciti con Icarus, il loro primo rosso, a base di cabernet sauvignon, merlot e refosco dal peduncolo rosso (vi rimando alla descrizione del vino sui miei canali social).

See Also
Il volto in primo piano dell'enologo Gabriele Graia che lavora soprattutto nel Lazio

Ho chiesto a Luca C. di indicarmi il vino di cui va più fiero: “Sono tutti nostri figli, è una domanda difficilissima. Credo però il Pinot Bianco perché è diventato quasi iconico, nel nostro piccolo.

E’ nato quasi per caso. Il primo anno siamo partiti senza avere ancora le vigne. Abbiamo acquistato una piccola partita di bellissima uva biologica di Pinot Bianco. Era talmente poca che non avremmo potuto riempirne un serbatoio d’acciaio, e così abbiamo pensato: “perché non proviamo una botte piccola?”. E da lì è nato il nostro Pinot Bianco prodotto interamente in barrique (esausta), dalla fermentazione spontanea fino all’imbottigliamento”.

Confermo che si tratta di un vino squisito!

“Se dal territorio prendiamo, attingendo ai suoi frutti e alle sue risorse, al territorio vogliamo ritornare”

Luca Comello vini La Cricca Colli Orientali del FriuliCosì dice Luca C., parlandomi di una sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale e culturale (sono riusciti a convincere me, l’anti-atleta per eccellenza, a partecipare a una corsa organizzata dalla Fondazione Telethon). Ora hanno anche lanciato un progetto per sostenere gli artisti friulani emergenti. I rapporti umani per loro sono fondamentali e lo si nota anche dal modo in cui si relazionano con i loro clienti, che sia il ristoratore o il consumatore finale. Luca C. sottolinea come le piccole dimensioni della loro azienda diano il vantaggio di conoscere tutti personalmente e di come i clienti diventino poi anche amici. Lo posso confermare!

Quali sono i progetti futuri?

“Vorremmo intraprendere un percorso di agricoltura sinergica, non necessariamente abbracciando una particolare filosofia o scuola di pensiero, ma tracciando il nostro sentiero. Un sentiero dove il vigneto è importante ma non è tutto. Dove ci sono erbe spontanee e fiori che attirano le api, dove niente si butta e il progetto si auto-sostiene anche con alberi da frutto e piccole coltivazioni. Le degustazioni dei nostri vini, idealmente, saranno accompagnate dalle bruschette fatte con il nostro pane appena sfornato e le zucchine sott’olio del nostro orto.”

E io non vedo l’ora di poter assaggiare queste bruschette con un buon calice di Pinot Bianco scambiando due chiacchiere.

 

“Il futuro del Pianeta dipende da noi, come produttori e come consumatori”

 

P.S. Se volete provare i vini de La Cricca ( e diventare loro amici ) potete acquistarli sul loro e-commerce. Mi saprete dire!

 

 

 

Aggiungi una reazione
Lo amo
0
Non mi piace
0
Sono felice
0
Sono senza parole
0
Leggi commenti (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


COPYRIGHT 2023 ELENA DELLA ROSA. ALL RIGHTS RESERVED.

Torna Su