Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal…
Antonio Camillo, Ciliegiolo 2019.
Il suo colore ricorda la veste cardinalizia, ma questo vino ha una spiritualità svincolata da dogmi.
A bicchiere fermo arriva un pizzico di pungenza acetica, che in realtà non disturba affatto, seguito da una nota di marasca.
Bisogna aspettarlo un attimo, dargli un po’ di respiro.
Ossigenandolo si rilassa e si fa più dolce, vira sul balsamico, si inizia a sentire il sambuco.
Il sorso è succoso, goloso, ti sorprende con un’eleganza tutta sua che al naso non avevo intuito.
Un vino schietto, ma gentile. Un vino giovane ma che svela già un’anima antica. Un ragazzo saggio. Una muscolatura scattante e una testa riflessiva.
Un tannino presente, ma discreto. Silenzioso.
A bicchiere mezzo vuoto la marasca si fa ciliegia. Sorrido.
Un’acidità spiccata, ma già perfettamente integrata. Non lascia indietro niente. È un sorso che dialoga.
Rimane infondo al bicchiere vuoto il chiodo di garofano e l’aroma del pane in cottura.
Un profumo che mi arrivava come il suono di una sveglia, nel cuore della notte, dal forno sotto casa.
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Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal mondo dell’arte e della "Comunicazione Visiva".