Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal…
Tempo di #coronavirus. Prosegue la serie #iobevoacasa: dalle ultime notizie sembrerebbe che stiano per aggiungere una nuova avvincente stagione.
Siamo praticamente tumulati da vivi.
Una cosa è certa: non mi avranno da sobria!
Il vino di oggi è il Greco di Tufo “Torrefavale” di Dell’Angelo. Una 2018.
Premettendo che la cantina Dell’Angelo fa vini eccellenti e il suo Torrefavale dà quasi sempre belle soddisfazioni, parliamo in particolare di questa bottiglia, la 2018.
Stappata troppo presto, se lo acquistate aspettate qualche mese prima di aprirla (io con tutte queste attese non ce l’ho fatta). Ad oggi lo troviamo così: un pochino scomposto, un’acidità che sa di limone staccata dal corpo. Al naso arriva subito l’uva spina che mi riporta nel giardino di mio nonno e alle sue mani ruvide e scure per il sole. Arriva la mandorla fresca, un vago sentore di amaretto e orzata che tende poi verso la cera e una vaga nota sulfurea. Un frutto acerbo. Una mela verde. Un agrumato. In bocca ritroviamo la mollica lievitata del pane, un retrogusto di miele. È decisamente sapido, ma potreste far fatica a cogliere con precisione questa sapidità per via di un’acidità che la copre. È sicuramente da riprovare più avanti.
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Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal mondo dell’arte e della "Comunicazione Visiva".