Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal…
Questo vino (100% Sangiovese) è l’interpretazione enoica del cinema realista e insieme spirituale di Ermanno Olmi e dei fratelli Taviani.
Un ritorno alle origini, nessun espediente retorico.
L’odore di humus sale dal terreno insieme ad un vapore impalpabile. Porta con sé il profumo delle radici, della campagna, di muschio, del sottobosco vicino. L’odore degli animali, della loro pelliccia e del cuoio. Ricorda alcune scene dell’Albero degli Zoccoli: alcune crude, altre di una dolcezza infinita.
Il frutto è solo accennato, arrotonda il respiro e rende succoso il sorso. Il crisantemo.
Mi fa pensare ai temporali di novembre.
All’odore della pioggia che bagna l’erba. Silenzioso.
Un sorso che non è muscolare, ma gentilmente energico. Sottile. Sono le braccia toniche di una donna.
Un tono leggermente scomposto, il quanto basta per renderlo familiare e intimo, senza privarlo di eleganza.
Una donna che lavora. Un tannino deciso, ma aggraziato.
Un finale che sa di sangue e poi radice, delicatamente amarognolo.
Non sono una gran cuoca, o è meglio dire: sono di una pigrizia immonda! Così cucino solo quando mi sento particolarmente in vena. L’ho abbinato ad un hamburger di Scottona (5 minuti ed è nel piatto!) e ad un’insalata di cavolfiori bolliti. Ok, il menù non fa venire l’acquolina a nessuno, ma l’abbinamento può andare! Poi, se qualcuno volesse invitarmi a cena non storco il naso e porto la bottiglia!
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Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal mondo dell’arte e della "Comunicazione Visiva".