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RECENSIONE: UNITED COLORS OF WINE, LUCI ROSSE 2018

RECENSIONE: UNITED COLORS OF WINE, LUCI ROSSE 2018

Elena Della Rosa

Richard Jeni, un attore americano che forse non tutti ricorderanno, una volta disse: “Per gli uomini i film a luci rosse sono bellissime storie d’amore dove tutte le parti terribilmente noiose sono state tagliate”.

Ecco, io sono una donna e, con buona pace del pubblico maschile, quelle parti “noiose” le amo particolarmente.

Luci Rosse non è un vino femminile. Questo è poco, ma sicuro. Mi fa pensare al film “From Hell”, la vera storia di Jack lo squartatore, alle scene dei bordelli che sanno di carne e sudore.
E’ un vino dall’istinto animale. Nudo. Crudo.
Ad addolcirne leggermente il tiro un sentore di origano e rosmarino, un filo di pepe, unici fronzoli di un sorso scabro, carnale, vegetale, acetico.
Un corpo leggero, leggero come i rapporti che si consumano in una notte. Pungente.
Come l’uomo che si alza subito dal letto a rapporto consumato.
Un vino che non si vuole impegnare, ma che richiede impegno.

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Non lo faccio mai (da questa pagina lascio fuori il lavoro) ma di questa bottiglia voglio segnalare il packaging particolarmente ficcante, riuscito. La sottigliezza della scritta sfocata come le luci al neon che si trovano nel quartiere di Rossebuurt o Pigalle e che lampeggiano sulle insegne dei night club.

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