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Il piede franco è un argomento piuttosto importante.
La presenza o meno di un innesto radicale ( l’innesto radicale è la formazione di una interconnessione fra radici della stessa pianta o fra radici di piante diverse della stessa specie) incide su diversi fattori.
Come la maggior parte di voi saprà, dopo il disastro della fillossera le viti europee sono state innestate su radici americane più resistenti all’insetto.
Le viti a piede franco sono quelle viti che non hanno subito questo innesto.
Cosa cambia tra una vite innestata e una a piede franco?
- Sono viti più longeve. La qualità del vino ottenuto da viti vecchie si ritiene generalmente più elevata.
- I tempi di maturazione. Una differenza sostanziale.
Nelle viti a piede franco abbiamo una coincidenza di maturazione tra acini e raspo, mentre in quelle innestate troveremo spesso un grappolo già arrivato a piena maturazione e un raspo dai tannini ancora verdi.
Se si decidesse di tenere i raspi durante la fermentazione, questa diversità nei tempi di maturazione potrebbe incidere in modo rilevante al momento della vinificazione.
Inutile dire che inciderebbe anche sulle proprietà organolettiche del vino prodotto.
Un raspo maturo darà al vino un apporto tannico piuttosto “elegante”, mentre i raspi acerbi saranno i responsabili di quel “gusto verde” e amarognolo che purtroppo conosciamo.
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Sono una digital strategist specializzata nel settore vitivinicolo. Arrivo dal mondo dell’arte e della "Comunicazione Visiva".